MARCUSE- UN RITRATTO DELLA SOCIETA' INDUSTRIALE AVANZATA
Nella misura in cui la libertà dal bisogno,sostanza concreta di ogni libertà, sta diventando una possibilità reale, le libertà correlate a uno stato di minor produttività vanno perdendo il contenuto di un tempo. l'indipendenza del pensiero,l'autonomia e il diritto all'opposizione politica sono private della loro fondamentale funzione critica in una società che pare sempre meglio capace di soddisfare i bisogni degli individui grazie al modo in cui è organizzata.
2.) PERCHE' TALE SOCIETA' E' DEFINITA DA MARCUSE TOTALITARIA?
In presenza di un livello di vita va via più elevato,il non conformarsi al sistema sembra essere socialmente inutile, tanto più quando la cosa comporta tangibili svantaggi economici e politici e pone in pericolo il fluido operare dell'insieme. Marcuse definisce tale società totalitaria, perchè intende il modo in cui la società ha organizzato la propria base tecnologica e il termine totalitario non si applica soltanto a un'organizzazione politica terroristica della società, ma anche ad una organizzazione economico-tecnica, che opera mediante la manipolazione dei bisogni da parte di interessi costituiti.
3.) IN CHE SENSO, SECONDO L'AUTORE, LA LIBERTA' DEVE ESSERE DEFINITA SOLO IN TERMINI NEGATIVI?
La civiltà industriale contemporanea mostra di aver raggiunto lo stadio in cui la libera società non può più essere definita adeguatamente nei termini tradizionali delle libertà economiche, politiche e intellettuali, dunque questi nuovi modi possono venire indicati solo con termini negativi poichè equivarrebbero alla negazione dei modi che ora prevalgono. In questo senso la libertà economica significherebbe libertà dalla economia, libertà dal controllo di forze e relazioni economiche, libertà dalla lotta quotidiana per l'esistenza, dal problema di guadagnarsi la vita. Libertà politiche significherebbe liberazioni degli individui da una politica su cui essi non hanno alcun controllo effettivo. Del pari la libertà intellettuale equivarrebbe alla restaurazione del pensiero individuale, ora assorbito dalla comunicazione e indottrinamento di massa, ed equivarrebbe all'abolizione dell'opinione pubblica, assieme ai produttivi.
JEDLOWSKI: ESISTE IL SABATO?
Il brano esemplifica il concetto della realtà come costruzione sociale. I giorni della settimana, così come le convinzioni ormai consolidate che regolano la nostra vita sociale non esistono di per sè, ma sono costruite dall'azione umana, ovvero dall'attività di interpretazione e definizione della realtà che si genera nelle pratiche collettive e si "cristallizza" nel linguaggio. Si tratta di un processo automatico e inconsapevole, che tendiamo a rimuovere, pensando che sia qualcosa di "dato" indipendente dalle nostre convenzioni e dalle nostre scelte.
1.) IN CHE SENSO SI PUO' AFFERMARE CHE IL SABATO NON ESISTE?
Dal punto di vista della natura il sabato o qualunque giorno della settimana, non sono diversi, infatti nella realtà naturale non esiste nessuna differenza tra i giorni della settimana. Però in una società di culture e caratteristiche diverse, a cui corrispondono regole diverse, i giorni hanno un peso che non si può considerare di poco valore.2.) PERCHE', SECONDO L'AUTORE, NELLA STORIA CITATA IL RABBINO E L'OSTE NON POSSONO FARE A MENO DI FINIRE DI COORDINARSI?
Il rabbino e l'oste non possono fare a meno di coordinarsi, perchè uno dei due deve sbagliare e il racconto racconta che dopo tutto si tratta solo di convinzioni e ne illustra come tali convinzioni possono essere reali
3.) IN CHE SENSO, SECONDO L'AUTORE, ANCHE LA REALTA' EXTRASOCIALE E' SOCIALMENTE COSTRUITA?
La realtà extrasociale viene paragonata a un paradigma e l'autore analizza "la realtà come costruzione sociale" di Berger e Luckmann e evidenzia i tre aspetti per cui la realtà extrasociale è socialmente costruita: il primo aspetto è che tutto l'insieme che noi chiamiamo realtà è colto dagli esseri umani attraverso la mediazione di quadri simbolici e cognitivi di natura sociale, solidali con le pratiche che contraddistinguono forme di vita determinate; il secondo aspetto riguarda la parte della realtà, chiamata "realtà sociale" ed è il risultato dell'azione e dell'interpretazione congiunte di pluralità di individui, sia nel senso che tali azioni e interpretazioni ne sono all'origine, sia nel senso che tali azioni e interpretazioni congiunte sono ciò che costantemente la riproduce; l'ultimo aspetto è che tale risultato è però rimosso in quanto tale, cioè per in quanto "risultato" e appare come il modo in cui la realtà si configura "naturalmente", ma non come prodotto di alcunchè, ma come dato.
PARSONS- LA SCUOLA NELLA PROSPETTIVA FUNZIONALISTA
L'istituzione scolastica ha un ruolo fondamentale nella prospettiva funzionalista. A essa spetta il compito di socializzare il bambino, appena uscito dall'ambiente familiare, a rapportarsi con le aspettative e i ruoli del mondo adulto, e a confrontarsi per la prima volta con l'esperienza della competizione in vista di un obiettivo socialmente perseguito. I personaggi, le norme, gli stessi passaggi che contraddistinguono tale compito sono funzionali a esso: è quanto cerca di dimostrare il testo, nel quale Parsons, con un meccanismo frequente nella sua trattazione, spesso contestato dai suoi critici, assume come punto di partenza la società statunitense a lui contemporanea, giustificandone l'assetto e le strutture.
QUALCUNO VOLO' SUL NIDO DEL CUCULO
Il "nido del cuculo" al quale si fa riferimento nel titolo è una delle molte espressioni impiegate nel linguaggio statunitense per indicare un manicomio.
All'ospedale psichiatrico di stato di Salem, nel 1963, arriva un uomo di nome Randle Patrick McMurphy. Il dottor John Spivey, primario della struttura, spiega a McMurphy che dovrà essere trattenuto solo per essere vagliato, cioè per determinare se la sua malattia mentale sia reale o solo simulata.Pur sapendo di essere sotto osservazione, McMurphy tiene in reparto un comportamento anticonformista verso le regole che disciplinano la vita dei degenti: fa il verso ad un paziente nativo americano imitando una danza tribale, non prende la sua medicina giornaliera sputandola in faccia ad un altro paziente e gioca a basket da solo. Quando gli viene negato di vedere le partite di baseball in TV, propone di sfondare la finestra con un pesante lavabo, cosa che tutti desidererebbero fare, ma non riesce a sollevarlo dal pavimento. Successivamente si improvvisa radiocronista di un'immaginaria partita di baseball, sobilla gli altri degenti a fare rumore e così si inimica la caporeparto, l'infermiera Mildred Ratched. Qualche giorno dopo McMurphy organizza una goliardata: si impossessa dell'autobus a servizio dell'ospedale e lo usa per condurre gli altri pazienti a pescare su una barca rubata, spacciando sé e gli altri per un gruppo di medici dell'istituto stesso. Giocando a carte vince tutte le sigarette dei suoi compagni e la caporeparto è costretta a razionarle. Ne nasce un violento parapiglia e, invece di tenersi fuori, come fanno tutti ad eccezione di un altro paziente e del nativo americano, il corpulento sordomuto Bromden, con cui McMurphy ha fatto amicizia soprannominandolo "grande capo", si scaglia contro un infermiere. A seguito di ciò, viene sottoposto ad elettroshock nel tentativo di placarlo.
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