LE SOCIOLOGIE COMPRENDENTI
Per la loro attenzione alle interazioni tra gli individui e alla soggettività umana, e sociologie comprendenti rappresentano il paradigma che abbiamo definito "dell'azione" e costituiscono un fertile terreno di incontro fra la sociologia e altre scienze umane, come l'antropologia.
L'INTERAZIONISMO SIMBOLICO
Il filone più significativo delle sociologie comprendenti è quello del'"interazionismo simbolico", una corrente di sviluppo intorno agli anni Trenta del Novecento a partire degli studi del sociologo Georg Herbet Mead, che ha contribuito anche alla psicologia generale e sociale.
L'espressione "interazionismo simbolico" si deve al sociologo Herbert Blumer, che ha definito gli assunti chiave della prospettiva interazionista in sociologia:
-gli esseri umani si comportano in base ai significati che le cose hanno per loro;
-questi significati sono il frutto di un processo di interpretazione che si sviluppa nel corso dell'interazione tra le persone.
L'interazionismo sottolinea con forza il carattere simbolico, più che materiale, della società, il suo costituirsi come insieme di "realtà" che hanno esistenza e valore nella misura in cui gli individui, nella loro reciproca interazione, glieli conferiscono.
Le istituzioni sociali, famiglia, scuola, esistono solo a partire dalle azioni e dalle interazioni individuali; esse non sono vere e proprie strutture, ma processi in cui realtà e situazioni sono definite da una sorta di "negoziazione" tra le diverse prospettive sociali.
La concezione di Blumer ha orientato la ricerca sociologica verso un'approccio "dall'interno" alle situazioni e ai modi di vita delle persone, indirizzandola in direzione qualitativa.
Ha inoltre stimolato una particolare interpretazione dei comportamenti devianti, ovvero la labelling theory, fondata sull'importanza che i processi di "definizione" delle situazioni rivestono all'interno della vita sociale.
L'APPROCCIO DRAMMATURGICO: GOFFMAN
Nel solco delle sociologie comprendenti si colloca anche l'approccio drammaturgico di Erving Goffman.
Nell'opera del 1956 "the presentation of self in everyday life", l'autore paragona la vita sociale, con le sue quotidiane interazioni tra le persone, a un palcoscenico teatrale, in cui gli individui sono destinati a recitare delle "parti", a interpretare ruoli diversi. Come in un teatro, c'è il retroscena, ovvero gli spazi privati in cui le persone non "recitano", dove mettono in atto comportamenti in contraddizione con il loro ruolo pubblico.
La recitazione non coinvolge solo i singoli individui, ma anche i gruppi e categorie sociali.
La vita sociale è una rappresentazione che i gruppi sociali mettono in scena difronte ad altri gruppi, intraprendendo alternativamente il ruolo di gruppo di performance, che interpreta la parte agendo, e gruppo di audience, che assiste all'esibizione: in questa dinamica, la condizione necessaria è che il gruppo di audience non acceda alle situazioni di retroscena, in cui spesso è contraddetto il comportamento pubblico.
LA PROSPETTIVA FENOMENOLOGICA
La fenomenologia è un indirizzo filosofico, che fa capo a Edmund Husserl, e poi diventa una prospettiva all'interno del sapere sociologico.
In sociologia l'approccio fenomenologico è stato inaugurato da Alfred Schutz, che nell'opera "la fenomenologia del mondo sociale", identifica l'oggetto della sociologia con la sfera della vita quotidiana, fatta da routine che il senso comune da per scontate, ma che in realtà sono esperibili solo sulla base di preesistenti elaborazioni concettuali, definite "tipizzazioni".
Il mondo in cui viviamo è fatto di realtà tipizzate, che variano da un contesto sociale all'altro, ma che all'interno di uno stesso assumono un significato differente, a seconda del particolare interesse che abbiamo nei loro confronti: Schutz ne parla come "provincie finite di significato".
Le "provincie" sono il mondo della scienza, arte, dei bambini, ..., ovvero tutti i mondi in grado di dare significato diverso a uno stesso oggetto.
Il compito del sociologo è quello di indagare la realtà sociale come una pluralità di insieme di conoscenze, che i soggetti appartenenti a uno stesso ambito condividono e accettano, cercando di capirne nozioni e regole.
Le idee di Schutz sono state riprese e sviluppate da Peter Berger e Thomas Luckmann.
Commenti
Posta un commento