DAI MEDIA AI MASS MEDIA, AI NEW MEDIA
L'espressione mass media designa il complesso delle tecnologie per la diffusione su larga scala di
informazioni e di cultura sviluppatosi nelle società moderne.
Rientrano nella categoria dei mass media la stampa periodici prodotta industrialmente con alte tirature, il cinema, la radio, la televisione, Internet
I mass media possono essere considerati come uno sviluppo dei media, rispetto ai quali possiedono però alcune caratteristiche distintive.
Il termine "medium" riferito all'universo della comunicazione designa ogni strumento o
tecnologia che permetta di superare i limiti della comunicazione orale, o faccia a faccia. Sono quindi mezzi di comunicazione la scrittura il telegrafo, il telefono.
I mass media si rivolgono sempre a un grande numero utenti..
Spesso queste 'masse di ascoltatori o spettatori sono raggiunti da messaggi emessi simultaneamente da un'unica fonte.
I libri e le pubblicazioni periodiche sono oggetti materiali e devono fare i conti con i meccanismi della distribuzione commerciale.
"il messaggio ha potuto viaggiare più velocemente del messaggero": l'espressione del sociologo canadese Marshall McLuhan.
L'invenzione che ha aperto la strada alla civiltà dei mass media è stata quella del telegrafo elettrico, avvenuta nel 1836 a opera dello statunitense Samuel Morse.
Nel 1844 Morse dimostrò le ampie potenzialità del nuovo mezzo di comunicazione stabilendo
un collegamento telegrafico tra Washington e Baltimora.
In quel momento tutti compresero che, grazie alla possibilità di sganciare l'informazione dai suoi supponi materiali, era finalmente possibile comunicare in tempo reale anche attraverso grandi distanze.
COME IN UN VILLAGGIO
Secondo StcLuhart e alcuni suoi seguaci, le conseguenze dell'avvento del media elettrici, e successivamente elettronici, sono incalcolabili, perché non concernono soltanto la maggiore rapidità ed efficienza delle comunicazioni, ma investono anche la qualità dei rapporti sociali, arrivando a trasformare internamente l'uomo e avviando cosi una vera e propria "rivoluzione antropologia".
McLuhan, però, non si ferma queste considerazioni, ma stabilisce anche un collegamento tra gli uomini contemporanei e gli abitanti dei villaggi primitivi: entrambi vivono in comunità tenute
insieme da legami fondati sull'emotività, più che sulla ragione, in cui la diffusione delle notizie è affidata a un veloce "tam tem" orale, che in pochi minuti rende tutti partecipi di ciò che può interessare il gruppo.
La differenza sta nele dimensioni del villaggio contemporaneo che coincidono con quelle del mondo intero: è il villaggio globale, una comunità grande quanto l'intero nostro pianeta, in cui gli uomini abitano in più luoghi e vivono più vite, poiché per effetto dei media elettronici si sentono emotivamente vicini ai loro simili e partecipano intensamente a eventi accaduti a migliaia di chilometri di distanza.
Secondo McLuhan, l'uomo contemporaneo appare simile a quello primitivo anche dal punto di vista percettivo, perché, per entrambi, la capacità sensoriale maggiormente coinvolta nei processi comunicativi non è la vista, ma l'udito.
Per questo lo studioso parla di oralità secondaria, per indicare una cultura che presenta alcuni tratti
in comune con quelle a oralità primaria , anche se amplificati dalla potenza delle nuove
tecnologie.
Il telefono, la radio e la televisione alimenterebbero infatti l'oralità secondaria, in quanto si affidano soprattutto ai suoni e alle immagini, cioè a segni la cui interpretazione non richiede abilità
alfabetiche.
PRESI....NELLA RETE!
La più grande novità è stata la rapida e universale affermazione di Internet, ovvero una rete telematica pubblicamente accessibile che collega tra loro i computer di tutto il mondo.
Internet fu inventata negli anni Sessanta del Novecento negli ambienti militari statunitensi, allo scopo di far circolare le informazioni in modo sicuro e proteggerle dagli attacchi nemici.
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