DOPO I CLASSICI: PROSPETTIVE SOCIOLOGICHE A CONFRONTO
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IL FUNZIONALISMO
![Émile Durkheim: il padre della sociologia - Sociologicamente](https://sociologicamente.it/wp-content/uploads/2017/11/emile-durkheim-589909c93df78caebcf505a4.jpg)
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I
CARATTERI GENERALI
Il funzionalismo è
una corrente di pensiero sociologico caratterizzata dalla tendenza a
concepire la società come un organismo o sistema, cioè un complesso
di parti interdipendenti, ciascuna descrivibile in base alla funzione
che assolve all'interno della totalità. Esso spiega la società
riconoscendo una corrispondenza tra le strutture che essa si da e i
bisogni sociali a cui le strutture rispondono.
Il
fondatore è Emile
Durkheim,
infatti il funzionalismo accoglie l'idea di Durkheim del primato
come la società come realtà collettiva delle
singole "parti", che la costituiscono. Si tratta
di concepire
la società alla stregua di un organismo vivente,i
cui componenti si possono descrivere solo illustrando la funzione che
assolvono per l'organismo o alla stregua di un sistema, ovvero di un
complesso di elementi interdipendenti,tali per cui la modificazione
di un solo elemento incide sul sistema stesso.
Il funzionalismo spiega la società riconoscendo una corrispondenza tra le strutture che la società stessa si da e i bisogni sociali a cui tali strutture rispondono. Il funzionalismo approda a una letteratura sostanzialmente ottimistica della realtà sociale: nell'ottica funzionalista un certo assetto o fenomeno sociale esiste perchè deve esistere, cioè perchè in sua assenza certe istanze socialmente avvertite resterebbero senza risposta.
I
PROTAGONISTI: TALCOTT PARSONS E ROBERT MERTON
Il
principale esponente del funzionalismo è Talcott
Parsons.
-reperire e trasformare le risorse necessarie per la sopravvivenza del sistema stesso (adaptation);
-definire e perseguire gli scopi a cui il sistema sociale deve tendere (goal attainment);
-regolare i conflitti interni alla società (integration);
-mantenere i modelli latenti, ovvero conservare i valori su cui la società si regge e far si che gli individui li interiorizzino (latent pattern maintenance).
A ciascuno di questi imperativi corrisponde un "sistema", ovvero una precisa classe di istituzioni sociali che ha il compito di occuparsene: spetta al sistema economico la funzione adattativa, a quello giuridico la funzione integrativa, mentre le istituzioni politiche definiscono gli scopi da perseguire e le agenzie educative si preoccupano di mantenere vivi i valori nella coscienza individuale.
Secondo Parsons i 4 imperativi funzionali si ritrovano in ogni singolo sistema o istituzione sociale, anche all'interno della famiglia. Nella visione parsoniana, all'interno della famiglia i primi 3 imperativi sono di pertinenza della figura paterna, che ne costituisce il sostegno economico e la fonte dell'autorità, mentre l'ultimo spetta alla madre, custode degli affetti e dell'intimità domestica.
Il discorso di Parsons trova una giustificazione teorica al modello tradizionale della famiglia nucleare.
PARSONS: I RUOLI E LE VARIABILI STRUTTURALI
All'interno di ciascuna famiglia si svolgono interazioni tra i soggetti, i quali prendono parte non come singoli, bensì come rappresentanti di una determinata situazione, da cui derivano prerogative e compiti che Parsons chiama "ruoli".
I ruoli sono classificabili i riferimento a determinati parametri, che Persons definisce "variabili strutturali", descrivibili nella forma di coppie di condizioni tra loro alternative, Parsons ne individua cinque:
-affetività/neutralità affettiva: il soggetto può agire sulla base dei sentimenti ed emozioni o da qualsiasi altro riferimento affettivo;
-realizzazione/attribuzione: le persone possono essere valutate in base ai risultati ottenuti con il loro impegno o per qualità indipendenti dalle loro prestazioni e dalle loro volontà;
-universalità/particolarismo: la condotta di un individuo può essere ispirata ai criteri universalistici o particolaristici;
-specificità/diffusione: esistono ruoli che coinvolgono tutti gli aspetti delle personalità individuali che vi sono implicate, altri invece che riguardano solo tratti speicifici;
-orientamento in vista dell'ego/orientamento in vista della collettività: in genere ci si aspetta che certi ruoli rispondano a interessi privati, altri invece all'interesse della collettività.
MERTON: IL FUNZIONALISMO CRITICO
Il sociologo Merton critica il modello funzionalista, secondo il quale, un sociologo deve costruire delle "teorie a medio raggio", cioè capaci di porsi in posizione intermedia tra la descrizione dei dati empirici raccolti e la generalizzazione troppo astratta, incapace quindi di spiegare i contesti sociali osservati.
Secondo Merton occorre rivedere l'impostazione funzionalista mettendo in discussione 3 postulati fondamentali:
-il "postulato dell'unità fondamentale", secondo il quale tutti gli elementi di un dato assetto sociale cooperano alla sopravvivenza dello stesso;
-il "postulato del funzionalismo universale", secondo il quale l'esistenza di una determinata realtà o pratica consolidata è di per se sufficiente a ipotizzarne una funzione e utilità sociale;
-il "postulato dell'indispensabilità funzionale", in base della quale esisterebbero una sorta di "corrispondenza biunivoca" tra gli imperativi funzionali del sistema e le istituzioni che a essa corrispondono.
Secondo Merton può accadere che una certa esigenza della società sia soddisfatta per mezzo di strutture e organismi diversi.
Può anche capitare l'inverso però, e cioè che all'interno del'assetto sociale uno stesso elemento svolga contemporaneamente più funzioni, anche se alcune di esse non sono espressamente dichiarate o totalmente presenti alla consapevolezza dei membri della società.
Secondo Merton occorre rivedere l'impostazione funzionalista mettendo in discussione 3 postulati fondamentali:
-il "postulato dell'unità fondamentale", secondo il quale tutti gli elementi di un dato assetto sociale cooperano alla sopravvivenza dello stesso;
-il "postulato del funzionalismo universale", secondo il quale l'esistenza di una determinata realtà o pratica consolidata è di per se sufficiente a ipotizzarne una funzione e utilità sociale;
-il "postulato dell'indispensabilità funzionale", in base della quale esisterebbero una sorta di "corrispondenza biunivoca" tra gli imperativi funzionali del sistema e le istituzioni che a essa corrispondono.
Secondo Merton può accadere che una certa esigenza della società sia soddisfatta per mezzo di strutture e organismi diversi.
Può anche capitare l'inverso però, e cioè che all'interno del'assetto sociale uno stesso elemento svolga contemporaneamente più funzioni, anche se alcune di esse non sono espressamente dichiarate o totalmente presenti alla consapevolezza dei membri della società.
Merton declina il funzionalismo in direzione di una più accurata analisi del sistema sociale accanto agli elementi di organicità e unità, anche i possibili fattori di disfunzione, le dinamiche evolutive, la pluralità delle prospettive e la conseguente relatività dei significati funzionali.
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